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Dimensioni | 23 × 27 cm |
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Atti del convegno svoltosi a Lamon nell’estate del 2013 a conclusione del coraggioso restauro del ciclo di otto dipinti originariamente realizzati per la seicentesca Chiesa di San Daniele. Il loro recupero e la loro ricollocazione sono stati occasione per approfondire la storia e le caratteristiche di un patrimonio artistico e storico di indubbio valore.
Dimensioni | 23 × 27 cm |
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Atti della giornata di studio 29 giugno 2013
Il libro raccoglie gli atti del convegno svoltosi a Lamon nell’estate del 2013 a conclusione del coraggioso restauro del ciclo di otto dipinti originariamente realizzati per la seicentesca Chiesa di San Daniele. Il loro recupero e la loro ricollocazione nella chiesa per cui erano stati pensati e commissionati sono stati occasione per approfondire la conoscenza della storia e delle caratteristiche di un patrimonio artistico e storico di indubbio val0re per la locale comunità così come per l’intero territorio.
Delineate le caratteristiche architettoniche della chiesa (Eugenio Pante), opera impegnativa per le dimensioni e con un proprio originale linguaggio espressivo, l’attenzione degli autori si è concentrata sull’arredo artistico e sulla sua analisi stilistica, resa più attendibile ed accurata dal restauro. Particolare attenzione è data all’opera dell’artista bassanese Giovanni Battista Volpato definito dal Verci “un altro pittore , che dopo i celebri Bassani merita al certo il primo posto. Fu esso eccellente nel Disegno, nel quale dopo Tiziano, Tintoretto, e Paolo, i primi lumi della Veneziana Pittura, si rese superiore a’ Pittori tutti di quella Scuola”.
Come ben delineato da Sergio Claut “per la chiesa di San Daniele a Lamon il Volpato realizzò una serie di tele di grandi dimensioni: il polittico dell’altare maggiore con la Madonna fra i santi Domenico e Caterina da Siena, San Daniele Profeta e San Carlo Borromeo cui seguirono i teleri dell’Adorazione dei Magi, dell’Ultima Cena e dell’incoronazione di Maria. L’attribuzione delle prime di queste tele a Volpato si ritrova già in Antonio Cambruzzi, che nella sua Storia di Feltre individua anche Girolamo Zigantello e Domenico Falce quali autori delle tele degli altari laterali ( Vergine in gloria e santi e Sant’Antonio e santi). Né le relazioni vescovili né le fonti storiche descrivono invece gli altri tre grandi teleri, che sono chiaramente di mano del Volpato e che Annarosa Cavallari nel suo saggio indica come la parte forse più sorprendente della decorazione della chiesa.
Una analisi loro e degli altri dipinti è offerta da Mariangela Mattia, nel cui intervento sono esposti anche i dati emersi nel corso del restauro. Conclude il libro il saggio di Luca Majoni in cui si ricostruiscono le vicende conservative relative ai dipinti delle Chiese lamonesi di San Daniele e di San Pietro attraverso i documenti delle Soprintendenze.
Indice
7 Presentazione
Don Liviano Bernardi, Vania Malacarne, Paolo Conte
13 Introduzione
Sergio Claut
15 Caratteristiche architettoniche della chiesa di san Daniele Profeta a Lamon
Eugenio Pante
21 Le vicende costruttive e l’arredo artistico della chiesa di san Daniele a Lamon:
i documenti e le fonti storiche
Annarosa Cavallari
27 “È pittura di Giovanni Battista Volpato”
Sergio Claut
39 Interventi di restauro effettuati sui dipinti della chiesa di san Daniele a Lamon
Mariangela Mattia
57 “Nelle pievi vecchia e nuova di Lamon presso Feltre ci sono due dipinti di buon pennello”.
I restauri dei dipinti di san Daniele e di san Pietro nei documenti delle Soprintendenze
Luca Majoli
C’è Giulietta, la bambina che va di fretta, Teresa che dorme con la luce accesa, Doriana che veste strana e ancora Eunice che canta quand’è felice….
Giovannina Pasqualotto pubblica il suo 13° libro – La città delle rondini – dedicato a Belluno e alle rondini che puntualmente ritornano nella bella stagione a rallegrare la città con il loro garrire felice. Il libro racconta una lunga storia di famiglia e di emigrazione dove la protagonista, partita da bambina ritorna a Belluno da anziana, offrendo ai lettori pagine di ricordi, emozioni e sentimenti sullo sfondo di una città che rimane immutata nel tempo. Il libro vuole essere un omaggio a Belluno, città da visitare, godere e amare; sempre accogliente, ricca di opere d’arte, abbracciata dalle Dolomiti e meta del ritorno delle rondini. Una metafora della vita: si ritorna sempre nei luoghi dove ci si sente amati e protetti.
Giovannina Pasqualotto maestra in pensione, vive a San Vito di Altivole. I suoi libri parlano di storia locale, di vita passata e di valori molto spesso dimenticati.
Dall’introduzione di Camila Dalmas e Giocondina Toigo – dal sogno alla speranza di un mondo migliore – questi racconti ci conducono in un viaggio avventuroso, ricco di belle sorprese e simpatici personaggi: il piccolo usignolo nella gabbia dorata, il coniglio, la mucca Giulietta, i pesciolini… frutto della vivace immaginazione di Michele e ci portano con la fantasia in universi lontani, in ambienti sperduti. Tutti i racconti hanno un comune filo conduttore: il desiderio di scoprire la chiave per un mondo più giusto, libero e armonioso.
Michele Barat nasce a Feltre 41 anni fa. Da 25 anni convive con un inquilino scomodo – la sclerosi multipla progressiva. Questo ospite indesiderato, tuttavia, pur limitandolo nella sua quotidianità, non gli impedisce di viaggiare con la fantasia e di creare mondi perfetti.
Il libro è stato prodotto interamente dall’autore e su sua espressa volontà parte del ricavato dalla vendita sarà devoluto ad una associazione no profit.
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