Informazioni aggiuntive
| Peso | 1 kg |
|---|---|
| Dimensioni | 20 × 13 × 1 cm |
| Anno | |
| Autore | |
| Formato | |
| Pagine | |
| EAN |
€10,00
Uniamo l’intuito del famoso investigatore Simon Farenait, alla caparbietà di Eda Stone e ne esce una trama fitta di mistero ambientata nella Versailles dei tempi di Re Sole
| Peso | 1 kg |
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| Dimensioni | 20 × 13 × 1 cm |
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| Autore | |
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Eda Stone Mister Farenait e il torbido intrigo
Quando Luigi XIV, Re Sole, scopre che qualcuno trama nell’ombra e forse prepara un complotto, per scoprire la verità decide di affidarsi a Simon Farenait, famoso come investigatore in Inghilterra, ma che ha deciso di sfuggire alla notorietà seguendo la delegazione diplomatica a Versailles, come cronista.
Eda Stone, anche lei inglese, che si trova a Versailles per far compagnia alla nobile zia, viene incaricata di aiutare l’investigatore ad indagare.
Un girotondo di personaggi che non sono quello che appaiono, un strano giro di denaro e di prestiti, in una corsa contro il tempo che mettono alla prova per la prima volta la nuova coppia di investigatori, nel periodo della massima potenza francese in Europa, il seicento.
Eleonora Dall’Armi nasce a Valdobbiadene nel 1972. Si diploma Operatore Chimico nel 1989, Infermiera Professionale nel 1992. Da allora lavora per l’ULSS1 Dolomiti.
Per una patologia cronica progressiva alla colonna vertebrale, subisce quattro interventi e lunghi periodi distesa che le fanno scoprire la passione per la scrittura.
Al lavoro ritrova Simone Sasso, suo ex compagno di scuola e inizia con lui una collaborazione che li porta alla creazione dei loro alter-ego, Eda Stone e Simon Farenait e le loro indagini a Versailles.
Simone Sasso nasce a Feltre (BL) nel 1971. Si diploma prima Operatore Chimico e poi Perito Chimico, per poi arrivare nel 1998 al titolo di Tecnico di Laboratorio Biomedico presso l’Università di Urbino. Attualmente lavora per l’ULSS1 Dolomiti, dopo un’esperienza in occhialeria, si dedica al volontariato, scrive poesie e collabora con Eleonora Dall’Armi alla stesura dei gialli che hanno per protagonisti Eda Stone e Simon Farenait.
L’associazione AIDO Belluno, per festeggiare i suoi 50 anni dalla fondazione, pubblica questo libretto per sensibilizzare la donazione sul filo di un unico messaggio: un SI’ alla donazione regala la speranza di una nuova vita
In un bosco ai piedi delle Dolomiti, un piccolo abete ha appena messo radici. Con il passare delle stagioni, il piccolo abete comincia a crescere, circondato dalla bellezza della natura: fiori colorati e animali selvatici riempiono di vita il suo mondo. Ma un giorno il terreno sembra molto più lontano e il piccolo abete si accorge di non essere più tanto piccolo. Terrorizzato all’idea di crescere ancora, prende la decisione di restare così per sempre, suscitando la curiosità di una delle sue radici. L’incontro tra il piccolo abete e la sua intraprendente radice darà vita a un tenerissimo abbraccio.
L’albero protagonista di questa storia e i suoi amici si possono incontrare per davvero lungo il sentiero CAI che dal bivacco Palia porta al rifugio Casera Ere, poco distante da San Gregorio nelle Alpi.
Giorgio Tosato narra le vicende di guerra sul fronte dolomitico di due formazioni di alpini volontari formatesi a Feltre e a Pieve di Cadore, in tutto circa 250 uomini provenienti per la maggior parte dalla Provincia di Belluno. La loro esperienza militare fu contrassegnata da varie difficoltà, perché malvisti dai colleghi, soldati e ufficiali, appartenenti all’esercito regolare, in quanto ritenuti a torto fra le cause della guerra. Proprio per il loro status furono impiegati nelle azioni più pericolose, nel presidio di postazioni difficili (spesso in condizioni meteorologiche estreme) e nei lavori più faticosi, ma si comportarono sempre bene, anche se erano piuttosto indisciplinati. Nel reparto cadorino si arruolarono anche alcuni intellettuali interventisti, come Edgardo Rossaro, Fernando Agnoletti e altri che ci hanno tramandato le loro esperienze di guerra. La convivenza di tanti uomini diversi per età ed estrazione sociale non fu facile e spesso scoppiavano liti per le questioni più banali, ma fra di loro si trovavano bene: era – come disse un volontario – una fratellanza tra compagni. Dopo la ritirata di Caporetto, i due reparti furono unificati nel Reparto Volontari Alpini Feltre – Cadore che fu mandato a combattere sul Grappa e in Valtellina. Nel secondo dopoguerra, i volontari superstiti si riunirono nell’“Associazione Volontari Alpini Feltre- Cadore” con l’intento di tramandare ai posteri le loro gesta. Furono organizzati numerosi incontri e affisse lapidi nei luoghi dove si svolsero i principali avvenimenti. Il più grande desiderio, quello di riuscire a creare un’area museale dove conservare documenti e cimeli, non fu però mai esaudito dalle autorità a cui si rivolsero. Ancora oggi i ricordi dei volontari sono dispersi in archivi pubblici e privati.
Nell’agosto 1983 l’“Associazione Volontari Alpini Feltre – Cadore” fu sciolta dall’ultimo dei volontari rimasto in vita.
Il libro si avvale di una ricca documentazione iconografica storica e attuale, quest’ultima conseguente al fatto che l’autore ha visitato le più sperdute postazioni di guerra di cui fornisce anche indicazioni per la visita.
La prefazione è del Prof. Marco Mondini.

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